Veleggiando … verso una nuova preistoria. 13 aprile - 11 maggio. Inaugurazione 13 aprile ore 17,00 - Progetto Gaia Terra- Flambruzzo Via F. Petrarca 45
Partiamo dai giovani, da "Fridayforfuture" un bellissimo movimento che a gran voce (lo sciopero del 15 marzo 2019 ha visto anche a Udine una partecipazione in corteo di oltre 3000 studenti) è riuscito a mettere il dito sulla piaga più grande dei nostri giorni a dispetto dei nostri silenzi: la crisi ecologica, climatica, globale ... sociale. Che fare ? Ri-orientare il vivere, la produzione, lo sviluppo, il pensiero, la conoscenza, le modalità. Ri-orientare lo sguardo in una sorta di visione sincronica ad ampio raggio e diacronica su un doppio tempo, un triplo tempo – passato, presente, futuro – simultaneamente, per tentare di rispondere a quesiti fondamentali: che fare … per quale umanità? Per quale pianeta? Con quali conoscenze? Con quali modalità? Questa è la traccia del percorso e della riflessione che vorremmo proporre in questa rassegna e che, almeno in parte, tenterà di trovere alcune risposte. Partiamo anche dai luoghi, dagli spazi, dai territori, dalle bioregioni1. Partiamo, in particolare, dal luogo in cui ci troviamo, la "Bassa Friulana" e qui, nello specifico,la "Fascia delle risorgive", un'area in cui la natura la fa da padrona per la presenza delle risorgive e, appena più a sud, dei fiumi di risorgiva e delle fontane, per la salvaguardia delle quali sono stati fatti oltre vent'anni di vincenti lotte sul territorio. E' in questo luogo, in questa bioregione, che sorge Gaia Terra con il suo progetto di creatività e sostenibilità, che incrocia perfettamente quello di Ecologia Sociale (le due firme congiunte che hanno contibuito alla realizzazione di questa iniziativa) e che bene si sposa con la sensibilità e il percorso di Ernesto Paulin. Utilizziamo anche il concetto di paesaggio2 liberamente parafrasato dai testi di Pietro Laureano3, che nelle sue pubblicazioni per Matera e per i Sassi4 (luogo paradigmatico ...) afferma che sentire e pensare il paesaggio, qualsiasi paesaggio, … significa spostare l’attenzione dai luoghi alle conoscenze delle genti che nei secoli li hanno gestiti, alla sapienza di quei luoghi, riconoscendo e attingendo anche a un pensiero “preistorico”, arcaico ... Luoghi e paesaggi spesso messi ai margini, scavalcati o addirittura distrutti “dalla modernità”, dall'uomo dell'antropocene. Ripartire dalla preistoria, quindi, e da ciò che può rappresentare, per ritrovare, nell’arcaismo, modelli di sviluppo già pensati e sperimentati, dove la necessità ha portato ad utilizzare al meglio le risorse naturali. Le comunità rupestri, le comunità auto-sostenibili, la storia e la cultura delle bioregioni, con la loro funzione limitante alle azioni dell'uomo che lì vi abita, possono offrire dei modelli da studiare; modelli a risparmio di risorse, passivi, interdisciplinari … simbiotici. Arcaismi da rivedere in chiave contemporanea. "Veleggiando verso una nuova preistoria", appunto. E' in questo spazio-tempo che bene si inserisce l’opera e l’espressività di Ernesto Paulin, in un percorso che è strumento di indagine, di ricerca di essenzialità, di conoscenza antica, autentica … di critica alla contemporaneità, di sensibilità verso la natura e la verità delle cose. ... solo un cenno ad uno dei prox incontri che si terranno qui a Gaia Terra … Sainko Namtchylac, cantante della Repubblica di Tuva5, (una Repubblica autonoma dell’attuale Federazione Russa, una bioregione della Siberia centro-meridionale, ai confini con la Mongolia), ci proporrà un works. intitolato La voce delle steppe, attraverso il quale ci condurrà in un percorso a ritroso, tra le varie tecniche di canto armonico, di suoni primordiali, ancestrali, considerati, da alcuni studiosi “fra i primi suoni oltre quelli della natura”. Canto armonico, voce delle steppe, suoni del vento, versi degli animali, voci di donne, moti di libertà e di liberazione … like a bird. Questo sentire in simbiosi con la natura si è trasformato, anche per i pastori sciamani e per le donne delle steppe di Tuva, in lotte per l'ambiente, tanto da essere conosciut* come i/le no tav della Siberia6. Chiuderemo la rassegna con un incontro su Ecofemminismo/Ecologia Sociale per ri-posizionarci nella natura sugli echi delle antiche madri e di una sensibilità ecofemminista ri-creatrice.
1 Dire che cos'è una bio-regione non è cosa semplice. Diverse sono le definizioni a cui si può far riferimento e diverse sono le discipline interessate a questo concetto (ecologia, biologia, scienze naturali, geografia, storia, antropologia, linguistica, tecnologia, idrografia ...). In linea di massima, per bioregione intendiamo quell'unità territoriale, spesso sfuggente e di difficile delimitazione, più sensibile ai confini naturali che amministrativi, caratterizzata da una certa "omogeneità" ambientale, storica, linguistica, culturale e di utilizzo dei territori, all'interno della quale i suoi abitanti condividono un senso di "appartenenza", di "identità", una sorta di “memoria collettiva” acquisita nel tempo ... e a volte purtroppo dimenticata…
2 Concetto molto interessante mutuato della Geografia.
3 Ars Excavandi. Utopie e distopie. A cura di Pietro Laureano. Opuscolo di presentazione della mostra (in corso) presso Museo Ridola e Ipogei di Palazzo Lanfranchi. Matera 2019
4 Laureano Pietro, Giardini di pietra. I sassi di Matera e la civiltà mediterranea, Bollati-Boringhieri, Torino 2012 (1993).
6 STOP THE TRAIN IN TUVA - People from Tuva (Southern Siberia, Russia) don’t want the new railway line, thought to connect their region with Krasnoyarsk. They think that the train could waste their ancient culture and damage the archeological site of Arzhaan (VII b.C.), discovered by Adrianov in 1916. Tuva is a land of nomads, sheperds and singing shamans, master in diplophonic chant like the famous artist Sainkho Namtchylak, coming from that wild country. http://www.libreidee.org/2009/09/pastori-sciamani-di-tuva-i-no-tav-della-siberia/
Commenti